Dalla calura del porto si inizia a salire per le mulattiere dell’isola verticale, Alicudi. Si passa per la casa del pescatore, si continua fino al belvedere, le scale sono di pietre a secco, centenarie. Arrivati al sentiero di Pietraianca si prende la stradina segreta che inizia con uno spettacolare albicocco selvatico e finisce proprio all’ingresso di casa.

La prima cosa che si nota è il grande forno antico, esterno, una sfera bianca alta come una persona. La terrazza è a strapiombo. E il profilo dell’isola di cui si gode la vista è a strapiombo. La casa è piccola, due stanze, il bagno, una mannara, un paio di lenze con aranci, salvia, lavanda e bouganville. L’aria qui su è più fresca, la brezza marina conforta l’estate mediterranea. I muri sono a calce, tutta la ristrutturazione è stata fatta con materiali naturali.

La prima stanza è un soggiorno con angolo cottura e stufa a legna di ghisa. E’ la stanza delle serate invernali. L’altra stanza è la camera da letto. Letto matrimoniale, ventilatore a soffitto, nicchie nei muri, pavimenti di cemento bianco. Il bagno è appena fuori, ha una doccia panoramica mozzafiato e bellissime maioliche primi ottocento sui toni del rosa. E poi c’è la terrazza, la vista, bellissima col bel tempo o con la bufera, c’è la luna che sorge dietro Filicudi, c’è lo Stromboli che erutta, l’Etna che erutta, la via lattea tutta intera.